Maggio 2016
La rettifica dei tamburi
Ci concede oggi la sua disponibilità, l’amico Mario Finocchiaro di www.tecnomeridionale.it, tecnico-commerciale di illustre fama ed elevata competenza specifica nel mondo del garage equipment, nonchè storico distributore ed esperto conoscitore dei prodotti Comec.
Con Mario andremo ad affrontare la tematica del ricondizionamento dei freni tamburo e le relative tecniche di lavorazione.

Ciao Mario, ci spieghi quando diventa opportuno ricondizionare un tamburo anzichè cambiarlo?
Buongiorno, oggi più che mai è doveroso ricondizionare i tamburi, finchè è fisicamente possibile, perchè troppe volte vengono montati tamburi nuovi, di dubbia provenienza, che non rispettano totalmente gli standard di qualità richiesti a discapito della sicurezza.
Prova ne è, che bisogna comunque effettuare la tornitura, prima di eseguire il montaggio.

Che tipo di operazione dobbiamo svolgere per il ricondizionamento dei tamburi?
Come prima cosa, bisogna controllare le specifiche dettate dalla casa costruttrice e quali sono le misure ottimali di tornitura.
In seguito, in base al tamburo che andremmo a rettificare, dobbiamo assicurare il miglior tipo di fissaggio all’albero del tornio, controllare attentamente l’utensile di taglio, regolare bene il bareno portautensile che deve avere come escursione massima, la fascia frenante del tamburo che si sta andando a lavorare.

Quali sono gli utensili ideali e quanto materiale bisogna asportare per una corretta finitura della superficie frenante?
Come dicevo precedentemente, è importante avvicinare quanto più possibile l’utensile all'area da lavorare.
Gli utensili ideali, per questa operazione,sono quelli che montano l'inserto sostituibile, poichè hanno una durezza diversa rispetto all’utensile brasato che talvolta risulta più delicato.
Per quanto riguarda il materiale d’asportare, io solitamente consiglio di portare l’utensile nel mezzo della fascia frenante, e sfiorare la superficie da lavorare con l’utensile fino ad ottenere una minima asportazione di materiale.
Fatto questo, si memorizza la misura sul nonio del volantino, e si porta l’utensile in fondo al tamburo. Aggiungere poi 0,1 mm alla misura memorizzata ed inserire l’avanzamento automatico del tornio fino al termine della lavorazione.
Con questa procedura asportiamo, in una sola volta, circa l’80% del materiale da tornire.
Successivamente, dopo una veloce analisi visiva, si può decidere se ripetere l'operazione fino a completa finitura della superficie frenante.

Come ci si deve comportare in caso di presenza delle famose “macchie temprate” che si formano sulla superficie frenante?
In presenza delle famose “macchie temprate” sarebbe opportuno intervenire con un specifico attrezzo che è la torretta combinata utensile/rettifica, che svolge prima l'operazione di tornitura vera e propria e successivamente permette la fase di rettifica.
La rettifica tamburi consente di fare quello che l’utensile non fa, cioè rimuovere l’isolotto acciaioso.

Che vantaggi porta la tornitura del tamburo sia in termini di frenata che di benefici a livello economico?
Qui il discorso si fà più ampio e meriterebbe un capitolo a parte, perchè correlati al tamburo ci sono anche i ceppi dei freni che non sono meno importanti.
Infatti anche questi andrebbero torniti, ma magari ne riparliamo in una prossima intervista.
Parlando invece di vantaggi a livello economico, una corretta tornitura del tamburo porta ad una migliore qualità della frenata, con conseguente incremento della percentuale di performance, in fase di frenata massima immediata durante la revisione del veicolo.
Ne benficia inoltre la corretta ed uniforme usura dei ceppi frenanti, allungandone la vita stessa.
Migliorando così la qualità della frenata si ha un risparmio a livello economico e non ultimo un incremento della sicurezza in strada.

Quali macchinari della linea di prodotti Comec sono idonei per questo tipo di operazione?
Tra i prodotti Comec, per la tornitura di freni e tamburi di camion ed autocarri, il top di gamma è sicuramente rappresentato dal TR2000, macchinario dalla concezione moderna ma con la robustezza delle macchine di “una volta”, e personalmente ritengo il TR2000 il migliore tornio dischi e tamburi presente oggi sul mercato.
Essa viene fornita con una dotazione standard che comprende: albero portaconi da 60 mm, avanzamento intermittente, bareno e portabareno di robusta fattura ed una serie di accessori che possono completare il tornio per qualsiasi necessità operativa.
Ma la linea Comec si compone anche del TR1000 (evoluzione dello storico e prestigioso TR1500) che può abbracciare anche il lavoro del veicolo leggero, per seguire poi col TR470, più specifico per veicoli commerciali e leggeri, il quale va a completare la gamma dei torni per dischi freno e tamburo.

Ringraziamo Mario Finocchiaro di www.tecnomeridionale.it per la disponibilità concessa e per i preziosi consigli forniti sul tema della rettifica dei freni a tamburo.
Per ogni ulteriore informazione potete scrivere a comec@comecpn.com

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